Ho chiesto
ad un capo scout di illustrarmi in breve la visione del volontariato all’interno
del loro servizio (non essendo io scout ho preferito sentire il parere di qualcun
altro).
“Pur
essendo un validissimo strumento educativo lo Scoutismo si basa anche sul
volontariato, a partire dai Capi, educatori volontari, che spendono il loro
tempo a servizio di bambini e ragazzi, fino ad arrivare ai ragazzi stessi che,
già nel loro percorso formativo giovanile, vengono a contatto con esperienze di
servizio al prossimo e volontariato. Soprattutto nel periodo del “Clan” (dai 16
anni in poi) i ragazzi entrano in contatto con esperienze di servizio:
associativo, se quest’esperienza viene svolta all’interno del Gruppo Scout
stesso, nell’affiancare i capi, o extra-associativo, se esso viene svolta in
associazioni differenti dal gruppo Scout quali, ad esempio, Caritas, Case
Famiglia, Case di Riposo.
Tutte
esperienze di crescita che accompagnano, poi, il ragazzo alla scelta definitiva
al termine del suo percorso formativo giovanile, la cosiddetta “Partenza”. È questo
il momento nel quale il ragazzo sceglie di “servire per tutta la vita”,
basandosi sempre sul volontariato e sul servizio al prossimo su cui si fonda,
tornando al punto di partenza, lo Scoutismo.
L’esperienza
di volontariato svolta all’interno del percorso formativo scout è un tassello
fondamentale per la crescita di ogni ragazzo che, così facendo, riesce ad
aprire ancor di più i propri orizzonti e sperimentare un contatto con la vita
che lo circonda, ormai sempre più chiusa e relegata alla tecnologia"
Pieralberto
Chiara
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